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F1 | Massa deciso a prendere azioni legali: “Nel 2008 sono stato derubato”

Recentemente, l’ex presidente della Formula 1, Bernie Ecclestone ha lasciato alcune dichiarazioni sul Mondiale 2008 che gli appassionati di Formula 1, ricorderanno sicuramente. Si correva a Singapore e a causa dell’ incidente che vide protagonista Nelson Piquet Jr, uscì la Safety Car che si rivelerà deleteria per Felipe Massa. Ferrari commise un errore al pit-stop e il brasiliano si ritrovò tredicesimo mentre Lewis Hamilton, con la terza posizione si è assicurato il titolo Mondiale con solo un punto di vantaggio.

L’anno seguente, la FIA aprì un’inchiesta sull’incidente di Nelson Piquet Jr. La televisione brasiliana Rede Globo sostenne la tesi che che l’incidente fu fatto di proposito per favorire la vittoria di Fernando Alonso. Per questi motivi, si decise la squalifica a vita dalle competizioni motoristiche per Briatore (radiazione annullata nel 2010) e una squalifica di 5 anni per Symonds (riabilitato dalla sentenza nel 2010), colpevoli di avere ordinato a Nelson Piquet Jr. di procurare l’incidente alla curva 17, poiché la mancanza della gru in quel punto del tracciato avrebbe reso possibile l’entrata della Safety Car, permettendo così all’allora compagno di squadra Fernando Alonso di guadagnare parecchie posizioni e di vincere la gara. Il team Renault fu squalificato per due anni ma con la condizionale.

Bernie Ecclestone, in un’intervista rilasciata a F1-Insider, confessò che sia lui che Max Mosley erano in realtà a conoscenza di quello che stava succedendo a Singapore ma che non hanno preso posizione per evitare scandali. Felipe Massa, venuto a conoscenza di queste dichiarazioni e, intervistato da Motorsport.com, chiede giustizia:

“C’è una regola che dice che quando si decide un campionato, dal momento in cui il pilota riceve il trofeo, le cose non possono più essere cambiate, anche se è stato dimostrata un’irregolarità. All’epoca, gli avvocati della Ferrari mi parlarono di questa regola. Siamo andati da altri avvocati e la risposta è stata che non si poteva fare nulla. Quindi ho logicamente creduto in questa situazione. Ma dopo 15 anni, sentiamo che l’ex proprietario della Formula 1 dice di averlo scoperto nel 2008, insieme al presidente della FIA, e di non aver fatto nulla per non infangare il nome della F1. È molto triste sapere che il risultato di questa gara doveva essere annullato e avrei avuto un titolo. Alla fine, sono stato quello che ha perso di più con questo risultato. Quindi, stiamo cercando di capire come procedere”.

Massa ci tiene a precisare che non vuole un risarcimento finanziario:

“Non lo faccio per i soldi, ma per avere giustizia. Penso che se sei stato punito per qualcosa e non è stata colpa tua, la giustizia deve essere fatta. In realtà, la migliore soluzione è annullare il risultato di quella gara. È l’unica giustizia che si può fare in un caso come questo. Abbiamo già visto altre situazioni simili accadere nello sport, come Lance Armstrong, che ha dimostrato di essersi dopato, e ha perso tutti i titoli. Qual è la differenza?”.

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